La convivenza di due o più gatti nello stesso territorio non sempre si svolge in maniera pacifica.
Le difficoltà di convivenza tra gatti sono molto frequenti, ma per fortuna in molti casi esse sono solo transitorie. In altri casi, invece, queste difficoltà si manifestano in modo importante e compromettono seriamente il benessere dei gatti.
I problemi di convivenza si verificano generalmente dopo l’arrivo di un nuovo gatto, ma il problema può insorgere anche tra gatti già conviventi. In quest’ultimo caso i problemi si possono manifestare al ritorno di uno dei gatti in seguito ad un’assenza, ad esempio per un intervento chirurgico o per pensionamento, o al raggiungimento della maturità sessuale o sociale di uno dei soggetti.
In entrambe le situazioni (nuovo gatto o gatti già conviventi), inizialmente i gatti manifestano comportamenti di aggressione territoriale e da irritazione solo durante gli incontri e le invasioni di spazio. Quando a questa fase iniziale, che rappresenta un normale passaggio obbligato per l’organizzazione del territorio, non segue il ritorno alla normalità e alla quiete, è possibile che si sviluppi un’ansia da coabitazione. In questo caso le aggressioni diventano frequenti e violente e la convivenza sempre più difficile. Quando sono presenti due gatti, generalmente uno dei due assume un ruolo attivo, mentre l’altro passivo. Il gatto attivo sorveglia i movimenti e aggredisce attivamente il gatto passivo impedendogli il passaggio in alcune zone del territorio; il gatto passivo, in risposta alle aggressioni, diminuisce i campi di attività e rimane per periodi sempre più lunghi nel luogo di isolamento. Se attaccato dal gatto attivo, il gatto passivo aggredisce per difesa.
Questa situazione porta in rapidamente allo sviluppo di uno stato ansioso in entrambi i gatti. Nel gatto attivo lo stato ansioso si manifesta con ipervigilanza, aggressività, marcature urinarie e marcature tramite graffi, mentre nel gatto passivo possono comparire ipervigilanza, comportamenti ripetitivi, disturbi eliminatori, aggressività da irritazione e da paura.
Il trattamento dell’ansia da coabitazione consiste nel consentire ad entrambi gatti di strutturare il territorio in base alle loro esigenze etologiche; la presenza di più zone di alimentazione, di eliminazione, di riposo e di gioco e la possibilità di sfruttare anche lo spazio verticale della casa (punti alti come mensole, armadi, tavoli ecc.) consentono ai mici di convivere senza la necessità di scontarsi per l’accesso alle risorse. In alcuni casi è consigliabile affiancare alla terapia comportamentale una terapia farmacologica e/o a base di estratti naturali.