Questo tipo di aggressività si manifesta tendenzialmente durante i contatti fisici come le coccole o le carezze. Il gatto, che inizialmente sembra apprezzare le coccole e il contatto, cambia velocemente atteggiamento mostrando segni d’irritazione e afferrando il braccio del proprietario con le zampe per tentare di morderlo.
Col passare del tempo gli avvertimenti rappresentati dall’irrigidimento del corpo, dai movimenti a scatto della coda o della punta della coda e dall’appiattimento delle orecchie possono ridursi per dare maggior spazio alla fase del graffio e del morso. Generalmente i gatti che manifestano questa forma di aggressività, non amano farsi accarezzare troppo a lungo, tollerano il contatto solo in alcune zone del corpo e alcuni preferiscono controllare l’inizio e la fine dell’interazione (spesso, infatti, sono loro a sollecitare il contatto). Nelle prime fasi del disturbo comportamentale, il gatto, prima di afferrare e tentare di mordere il braccio del proprietario, invia dei segnali premonitori per comunicare il proprio stato d’irritazione; purtroppo, però, col passare del tempo tali avvertimenti scompaiono per lasciare sempre più posto alla fase centrale della sequenza aggressiva.
Il trattamento di questo tipo di aggressività consiste nell’anticipare il comportamento del gatto interrompendo il contatto ai primi segni di nervosismo ( movimento ondulatorio della coda o della punta della coda, dilatazione delle pupille, irrigidimento del corpo, abbassamento delle orecchie) e nel premiare i comportamenti adeguati. Le punizioni fisiche sono assolutamente da evitare perché causano solo un aumento dell’aggressività e dell’ansia.
È importante inoltre sottolineare che questi gatti, non amando molto il contatto fisico, non si faranno mai coccolare per lunghi periodi e pertanto, per una serena convivenza, è necessario il rispetto delle attitudini del micio accettando di instaurare con lui una relazione meno fisica ma non per questo meno gratificante.