Il gatto, pur essendo considerato un animale relazionale, cioè che crea legami affettivi con persone o altri animali, non sempre ama dover condividere spazio e risorse con altri gatti, soprattutto quando queste sono limitate.
L’aggressività intraspecifica in ambito domestico può insorgere per diversi motivi: i più frequenti sono rappresentati dall’introduzione di un nuovo gatto in famiglia, dal rientro di un gatto dopo un periodo d’assenza (ritorno dopo ospedalizzazione o dopo la pensione) o dalla presenza di più gatti in un ambiente piccolo dove risorse come cibo, acqua, spazi di riposo e cassettine sono limitate.
Alla base degli scontri che si verificano tra gatti della stessa casa, a seconda del caso, possono essere presenti aggressività da paura, aggressività territoriale, da irritazione, ridiretta ecc.
Se una breve fase di aggressività dopo l’arrivo di un nuovo gatto in famiglia è da considerarsi normale e accettabile, il suo perdurare nel lungo periodo ed il suo aggravamento sono da considerarsi anormali. In questa situazione è frequentemente che i gatti presentino anche uno stato ansioso.
L’introduzione di un nuovo gatto dovrebbe essere attentamente valutata prima di essere concretizzata, viste le frequenti difficoltà di convivenza. Un’attenta organizzazione dello spazio nel rispetto delle esigenze etologiche del gatto, un aumento delle risorse proporzionale al numero dei gatti e una corretta gestione del nuovo arrivato nei primi periodi, sono tutte azione che contribuiscono ad una migliore convivenza tra mici.